È il salentino Stefano Chironi il presidente regionale del nuovo gruppo di mestiere birrai di Confartigianato Imprese recentemente costituitosi in Puglia. «È un onore e una responsabilità per me rappresentare la categoria in un momento così difficile. Almeno fino ad oggi il settore dei birrifici indipendenti è stato completamente dimenticato, nonostante sia tra i più colpiti dalle conseguenze della pandemia. Infatti mentre gli esercenti hanno potuto accedere a qualche tipo di ristoro, le nostre imprese, che sono loro fornitrici, ne sono rimaste escluse».
Quello della birra artigianale è un settore cresciuto costantemente negli ultimi anni ma che oggi risente pesantemente delle limitazioni sugli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e sugli eventi (fiere, manifestazioni culturali e musicali, feste, sagre). Limitazioni confermate dalle ultime disposizioni governative. Sono moltissimi gli impianti totalmente o parzialmente fermi e le perdite registrate dai piccoli birrifici vanno dal 60 al 90%. Il rischio è che presto scompaiano dalla scena brassicola nazionale centinaia di piccole attività che, grazie alla continua innovazione, alla sperimentazione e alla qualità dei prodotti offerti, hanno letteralmente rivoluzionato il mercato e l’approccio dei consumatori alla birra.
Secondo Chironi, 41 anni, titolare del birrificio Malatesta di Lecce, «nonostante danni così evidenti, i c.d. Decreti Ristori hanno completamente escluso il codice Ateco dei birrifici che, paradossalmente, è il medesimo assegnato alle attività industriali. Il nuovo decreto Sostegni ha superato il sistema degli Ateco, ma le risorse messe a disposizione sono ben poca cosa rispetto ai danni subiti in questo anno di emergenza sanitaria. Come Confartigianato ci stiamo battendo per ottenere ristori adeguati e, per il futuro, ottenere uno specifico riconoscimento, anche sotto il profilo dell‟imposizione fiscale».
Per Chironi «i tempi sono maturi per ottenere su scala nazionale l’eliminazione delle accise a carico dei microbirrifici in linea con quanto già avviene con le produzioni enologiche: questo snellirebbe burocrazia e controlli che, nei fatti, comportano all‟erario costi superiori ai benefici generati».
Al momento, infatti, il settore gode solo di una riduzione delle accise a condizione, di adempiere ad onerosi obblighi burocratici. Il riferimento è al D.M. 4 giugno 2019.
«La norma riguarda i birrifici indipendenti con produzione annua non superiore ai 10.000 ettolitri. Per usufruire di una riduzione sulle accise, è richiesta l’installazione di un conta-litri del mosto in sostituzione del contatore energetico per la verifica degli ettolitri prodotti, nonché la redazione di una serie di registri cartacei che si aggiungono ai già consistenti adempimenti cui siamo tenuti. Per fortuna, coerentemente con quanto richiesto da Confartigianato, è stato approvato un ordine del giorno con cui si chiede la proroga dell’obbligo di installazione del conta-litri al 31 dicembre 2021».
«Infine – conclude – ci attendiamo di essere al più presto convocati dalla Regione Puglia per discutere di una proposta di legge recentemente depositata in materia di promozione e valorizzazione della birra artigianale. Come Confartigianato, l‟obiettivo è fare squadra non solo per tutelare le nostre produzioni e il mondo dei birrifici indipendenti ma anche per conferire adeguato riconoscimento alla professionalità dei birrai artigiani. Siamo sicuri che, se la categoria resterà unita, riusciremo a realizzarlo».