Il disastro del crollo che ha reciso di netto l’arteria principale della viabilità di Genova e dell’intero sistema della circolazione del Nord d’Italia e del traffico internazionale, vede in questi giorni impegnati i soggetti pubblici e privati al fine di individuare possibili alternative per continuare l’attività lavorativa di una zona del paese altamente produttiva per l’intera nazione.
Regione Liguria, Comune di Genova, Autorità del sistema portuale, Agenzia delle Dogane, operatori privati del Porto ed industrie manifatturiere nonché gli Uffici della Sanità marittima, hanno dato vita ad un coordinamento per un veloce riassetto della viabilità interna alla città e del porto, in grado di assicurare un collegamento ottimale dei terminal agli assi autostradali e l’interconnessione fra i bacini di Genova e Prà, facilitando l’operatività e limitando l’impatto sul traffico urbano. Allo stato attuale purtroppo l’interruzione del tratto autostradale A10 e le deviazioni obbligatorie stanno creando notevoli ripercussioni sugli operatori dell’autotrasporto che transitano sui tratti interessati dal blocco e dai lavori. Nello specifico gli autotrasportatori, visto l’allungamento medio del viaggio in termini di chilometri e tempo di percorrenza, sin quando non verrà ripristinata una viabilità ordinaria, non potranno più effettuare tutti i viaggi in una giornata per rispettare le norme sui tempi di guida e di riposo previste dal Reg. UE 561/2006.
Confartigianato Trasporti, che ha già avuto modo di ribadire la necessita di un piano straordinario di misure ad hoc e monitora gli sviluppi del tragico evento e le conseguenti difficoltà gravanti sugli operatori del trasporto, ritiene utile e necessario utilizzare gli strumenti che le norme europee mettono a disposizione delle Stati Membri per affrontare tali situazioni.
Tra queste, emerge con chiarezza la possibilità di agire sulla “deroga” prevista dagli articoli 13 e 14 del Regolamento UE n. 561 del 2006 relativo all’armonizzazione di alcune disposizioni in materia sociale nel settore dei trasporti su strada.
L’articolo 13, detta che “ogni Stato membro può concedere deroghe alle disposizioni degli articoli da 5 a 9 e subordinarle a condizioni individuali, per il suo territorio” mentre l’articolo 14, del regolamento stabilisce che “gli Stati membri – previa autorizzazione della Commissione -, possono derogare all’applicazione delle disposizioni degli articoli da 6 a 9 per i trasporti effettuati in circostanze eccezionali”.
Nel recente passato Confartigianato Trasporti aveva presentato ai Dirigenti preposti del MIT la richiesta di attivazione per casi specifici deroghe all’applicazione dell’orario di lavoro e dei tempi di guida e di riposo, ma ciò non ebbe seguito perché l’elemento delle “circostanze eccezionali” era ritenuto debole.
“Il crollo del ponte Morandi, oltre che una tragedia umana, è una vera e propria circostanza eccezionale per la quale chiediamo legittimamente la sospensione dell’uso del tachigrafo per i veicoli delle aziende che possono documentare il transito dallo snodo di Genova, dalla data del crollo fino a quando non verrà ristabilita una viabilità ordinaria”. Afferma Amedeo Genedani Presidente di Confartigianato Trasporti.
“La deroga – continua Genedani – è un atto dovuto e rappresenta un atto di sensibilità istituzionale che il Governo deve al sacrificio degli autotrasportatori.” Confartigianato Trasporti è disponibile da subito a collaborare con il Ministero dei Trasporti per definire nei particolari tecnici la proposta che dovrà essere presentata alla Commissione Europea che – tra l’altro – ha già predisposto una tabella che fornisce una panoramica delle esenzioni notificate alla Commissione stessa ed accolte.