L a parola mosaico deriva da Musa, termine con cui si indicava la decorazione murale delle grotte dedicate alle Muse, costruite nei giardini romani.
Il mosaico è una composizione pittorica ottenuta mediante l’utilizzo di frammenti di materiali (tessere) di diversa natura e colore (pietre, vetro, conchiglie): nasce prima di tutto con intenti pratici più che estetici, in quanto argilla smaltata e ciottoli venivano impiegati per ricoprire e proteggere i muri o i pavimenti in terra battuta.
Molti sono i materiali che è possibile utilizzare e altrettanti gli effetti che producono: ciottoli, pasta di vetro, quadrati di arenaria, ceramica smaltata, marmo, oro e argento. Le tessere non sono semplici frammenti di materia: esse sono marmi dei quali si è cercata la lucentezza, la struttura cristallina, la quasi totale assenza di colore e la presenza di un alto grado di purezza.
Non c’è tecnica o mezzo di figurazione meno variabile nei tempi di quella del mosaico. Nei mosaici contemporanei ciottoli di diverse grandezze sono inseriti piatti o in taglio. Le tessere possono essere di vetro colorato, lavorato, tagliato in cubi…inoltre il vetro non compare solo in spessori semplici ma anche in blocchi più grossi che modificano i raggi di luce che penetrano e li attraversano. Vi sono inoltre madreperle, conchiglie, frammenti di specchio, pietre dure, residui di altiforni usati per riflettere, addolcire o assorbire la luce. E da ultimo, ricordiamo la ceramica, l’argilla cotta e invetriata.
Nel mondo contemporaneo si registra un rinnovato interesse da parte del design, dell’urbanistica e della decorazione per questa forma d’arte che offre molteplici possibilità di espressione.