Restauro

I l restauro è un’attività legata alla manutenzione, al recupero, al ripristino e alla conservazione di manufatti storici: il termine ha nel tempo acquisito vari significati spesso in aperta contraddizione così da rendere difficile una definizione univoca.

Il restauro, riferito ad opere d’arte, o anche ad altri oggetti considerati artistici o di pregio, è l’ operazione tecnica intesa a reintegrarne i particolari compromessi o deteriorati o ad assicurarne la conservazione. In particolare, il restauro d’arte, consiste in una serie di interventi finalizzati al rallentamento del processo di deterioramento di manufatti di interesse artistico o storico e a garantirne la conservazione. Dall’età classica fino al Novecento gli interventi di restauro hanno spesso comportato anche rifacimenti e integrazioni arbitrarie; oggi, invece, prevedono in primo luogo operazioni di consolidamento, per impedire che si verifichino nuovi danni nel corso del tempo, e quindi procedimenti volti a restituire all’opera un aspetto quanto più possibile vicino a quello originario, senza tuttavia cancellarne le “aggiunte” storiche, ormai entrate a far parte delle abitudini percettive dei fruitori. Il restauratore deve salvaguardare la vocazione dell’oggetto come testimonianza storica, la storia dei materiali di cui esso è costituito, le vicende di manutenzione e di restauro che ne rappresentano il percorso. Principi fondamentali del restauro sono: la riconoscibilità, la reversibilità, la compatibilità e l’intervento minimo.

Quando detto in precedenza, si applica anche al restauro di manufatti lignei: in particolare, mobili, statue, complementi d’arredo, cornici, strumenti musicali, supporti per dipinti. Regola generale è quella di effettuare un’approfondita analisi di intervento, che prevede la conoscenza dell’epoca esatta di realizzazione e del tipo di legno utilizzato, in quanto ogni ripristino prevede l’utilizzo degli stessi materiali, possibilmente della stesso periodo. Il restauro prevede interventi di falegnameria, perlopiù di ripristino e di integrazione e, solo se assolutamente indispensabile, di sostituzione; la funzione dell’intervento non è quella di rinnovare l’oggetto, né quella di operare integrazioni inopportune che rischiano di snaturare la funzione originaria. Il tentativo è quello di conservare e restituire ai pezzi il loro stato originario, senza cancellare del tutto gli effetti del tempo: questo è uno dei punti più controversi di questa attività, in quanto accade che il restauratore applichi talvolta un metodo che, se da un lato appaga le esigenze della clientela, dall’altro non tiene nella dovuta considerazione il valore artistico e culturale dell’oggetto. Restaurare significa dunque risalire attraverso l’oggetto fino all’origine del pensiero di chi l’ha concepito.