L ’espressione più sorprendente della lavorazione del vetro piano si trova probabilmente nella policromìa delle vetrate all’interno delle chiese, ottenute grazie all’accostamento di frammenti di vetro di diversa opacità o colore, tenuti insieme da intelaiature in metallo, prevalentemente piombo. Oggi la lavorazione del vetro si estrinseca prevalentemente nella produzione di bigiotteria e oggettistica in genere, risultato del desiderio di sperimentare forme nuove e ad accostare il vetro a materiali diversi, come la ceramica, il legno, la pietra. Altro modo di ottenere manufatti di pregio, oltre ai vari tipi di accostamento e decorazione del vetro piano, è quello della lavorazione a soffio artistico.

Esistono molte tecniche di lavorazione artistica per il vetro, ciascuna più adatta per particolari oggetti e, nonostante la disponibilità di nuove tecnologie, il vetro soffiato o lavorato alla fiamma continua ad essere la tecnica privilegiata per la realizzazione di opere artistiche. L’artista del vetro può soffiare il vetro, lavorarlo alla fiamma oppure creare vetrate con forni che raggiungono la temperatura di fusione, inglobando nella lastra base il motivo creato con vetri di colore diverso. È anche possibile tagliare il vetro con seghe al diamante e lucidarne le superfici.
Fra i numerosi sistemi di decorazione in uso nell’arte vetraria si può distinguere per comodità tra decorazione dipinta, intaglio e incisione, e decorazione applicata. Tra gli oggetti in vetro si hanno: stoviglie (ciotole, vasi e altri contenitori), biglie, perline, pipe da fumo, sculture e mosaici. Spesso vengono utilizzati vetri colorati oppure smaltati, anche se questi ultimi sono considerati da alcuni meno raffinati: tuttavia quella dello smalto è una tecnica antica e largamente adoperata.

Le vetrerie che si occupano anche della lavorazione artistica si concentrano soprattutto nel capoluogo salentino e nella zona di Maglie e Galatina.