Sostenibilità ambientale, internazionalizzazione, digitalizzazione e accesso a nuove competenze. Queste sono le sfide su cui si gioca il futuro dell’artigianato salentino. Ma per affrontarle serve nuova linfa: i giovani.
Sono questi alcuni dei temi affrontati giovedì durante l’assemblea annuale di Confartigianato Lecce, uno degli appuntamenti più importanti per l’associazione di categoria.
All’interno delle sale del Castello di Acaya, soci e imprenditori del territorio si sono confrontati sui problemi della categoria e sulle opportunità di rilancio del settore artigiano salentino.
A parlare della necessità di ricucire il rapporto tra formazione e impresa è intervenuto il presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli: «Oggi la nostra battaglia è risolvere il mismatch che c’è tra scuola e il mondo del lavoro. Nel 2024 su un fabbisogno di 520mila lavoratori ben 298mila non sono stati reperiti. In Italia abbiamo la più alta percentuale di giovani che frequentano i licei ma abbiamo anche la più bassa percentuale di laureati d’Europa. Qualcosa non funziona. Dobbiamo capire le esigenze delle aziende del territorio e dare dignità al lavoro manuale. È necessario avviare sempre più collaborazioni con scuole e Università per raccontare l’artigianato ai giovani. Dobbiamo lasciare un segno. O adesso o mai più. Il futuro è artigiano».
Il presidente della Camera di Commercio di Lecce Mario Vadrucci ha sottolineato l’importanza del ruolo svolto dalle imprese artigiane, espressione autentica del saper fare: «In un contesto economico in evoluzione, l’artigianato rappresenta una colonna portante del sistema produttivo del Salento. Il nostro impegno è quello di valorizzare le eccellenze locali, favorire il ricambio generazionale e promuovere la competitività delle imprese artigiane».
E sul futuro dell’associazione è intervenuto il presidente provinciale Luigi Derniolo: «Il nostro territorio cambia, e cambiano le esigenze delle imprese artigiane. Le sfide che ci attendono nei prossimi anni – dalla transizione digitale ed ecologica all’occupazione giovanile – richiedono un’associazione capace di essere ancora più vicina agli artigiani. La sfida più grande sarà quella di restare radicati nel territorio ma guardando lontano, verso nuovi mercati e nuove generazioni di artigiani».
«Dobbiamo lavorare sulla figura dell’artigiano che deve crescere insieme al territorio – ha concluso il segretario provinciale Emanuela Aprile -. Ma nessuna sfida può essere affrontata da soli. Solo unendo competenze ed energie possiamo davvero costruire un’associazione capace di offrire risposte concrete alle esigenze delle imprese».
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